Ci siamo trovate a riflettere su quanto sia cambiata, e quanto cambi continuamente e quotidianamente l’estetica, ciò che associamo all’immagine di bello. A quali immagini mettiamo like su Instagram? Quali foto pinniamo su Pinterest? La scelta che facciamo è completamente individuale o corrisponde al filone del “bello di questo millennio”?
La definiamo come estetica del millennio perché nasce dal gusto dei consumatori nati tra il 1981 e il 1996 (i millenial, appunto), ma anche perché rappresentante del mondo visto attraverso gli occhi di chi sta vivendo questi anni 2000. È un’estetica figlia di un passato meno recente con le sue influenze vintage e di un futuro cosciente e attento all’ambiente in tutte le sue possibili declinazioni.
Si riscopre la bellezza del colore, soprattutto delle tinte pastello, si osa mescolando arredo classico e luci al neon in un compromesso che rimane perfettamente sospeso tra hardcore e sperimentazione. L’atmosfera rilassa e coccola in un ambiente a metà tra le ambientazioni dei film di Wes Anderson (cercate su Instagram @accindentallywesanderson) e la cultura pop. Molti sono i rimandi allo stile nordico, soprattutto nella scelta di posizionare piante e vasetti di fiori in graziosi angoli green dedicati all’amore per il verde.
L’estetica del millennio si rende popolare, vuole colpire tutti. E lo fa rendendosi irriverente, divertente ed etica allo stesso tempo. Qui troviamo grafiche, illustrazioni e loghi sempre più accattivanti e intelligenti che incontrano spesso il mondo della politica e affrontano i temi di attualità.
Massimo esempio di questa tematica a metà tra l’idilliaco e l’irriverente è il rosa, proclamato colore della generazione Millenial per eccellenza. Morbido ed etereo, ricorda paesaggi paradisiaci con le sue tonalità pastello, oppure rock e sfrontato quando si accende di vibrazioni neon.
Dall’arredamento alle soluzioni decorative, l’estetica del millennio è “instagrammabile”. L’obiettivo non è solamente legato all’essere fotogenico, quanto più a quello di essere leggibile. Tutto deve essere facilmente fruibile e comprensibile, un’immagine diretta e comunicativa. E’ un potente mezzo che vuole arrivare a tutti: è democratica. E proprio per questo non basta più solo l’apparenza, il suo essere popolare risiede nella concretezza. Una tangibilità che viene supportata da idee, concetti, sostanza. Dietro al brillare del rosa, comunemente associato a una sfera femminile, risiede un messaggio concreto e tangibile, un ideale e un fine.
E voi cosa ne pensate di questa visione? L’estetica leggibile è arrivata per restare?